venerdì 19 agosto 2016

Alla ricerca di Dory

Dory, pesciolina chirurgo che soffre di gravi perdite di memoria a breve termine, conduce un'esistenza tranquilla assieme a Marlin e a Nemo, perduto e ritrovato l'anno precedente. Dopo avere ascoltato una lezione di Mr.Ray sulla migrazione, riappare d'improvviso nella sua mente il ricordo di un'infanzia e di una famiglia d'origine, abitante in California dalle parti di Morro Bay. Decisa a riappropriarsi del proprio passato, Dory infila la corrente coi suoi due fedeli amici e si mette in caccia dei genitori. Inseparabili e solidali, i tre attraversano l'oceano e giungono, infine, alla meta. Ma, all'arrivo, le cose assumono una piega imprevista: Dory finisce in quarantena all'istituto oceanografico dove incontra Hank, un octopus mimetico che detesta i bimbi e cerca un passaggio per Cleveland; Marlin e Nemo precipitano, invece, in un secchiello trasportato da Becky, una gavia spennata che li adotta e 'cova' come fossero uccelli. Dopo non poche peripezie, i nostri raggiungeranno il loro obiettivo in compagnia d'uno squalo balena miope e di un beluga convinto del malfunzionamento del suo ecolocalizzatore.


Dopo i 936 milioni incassati nel 2003 da "Alla ricerca di Nemo", ecco finalmente il sequel, uno tra i più attesi. Tutti gli spettatori si ricordano, sicuramente, di Dory, la pesciolina amnesica che, da "comedy sidekick" nel film precedente, qui si guadagna la parte della protagonista, in virtù della propria irresistibile simpatia. A diriger il tutto riappare Andrew Stanton, già regista dell'originale, reduce da uno dei più costosi flop degli ultimi anni: quello di "John Carter", prima sua pellicola non d'animazione, con costi totali di 350 milioni dollari a fronte di un incasso finale di soli 284. Di nuovo alla Pixar, ecco ch'egli si riappropria del campo sul quale si muove a meraviglia ("non vorrei, però, si ritenesse si sia trattata di una decisione di ripiego, tipo tornare a casa a leccarmi le ferite. Un giorno, riguardando 'Alla ricerca di Nemo', mi resi conto che alla fine del film il personaggio di Dory rimaneva irrisolto e, più come scrittore che come regista, mi suonò insopportabile").



Fonte meravigliosa di gag nel capolavoro del 2003, l'amnesia di Dory diviene il centro di una fiaba sulla disabilità e sui modi di convivere coi limiti che impone. Questo seguito riprende lo spirito picaresco che era già nell'originale, introducendo dei personaggi nuovi e irresistibili - un beluga afflitto da una specie di blocco psicosomatico, uno squalo balena affetto da miopia e un uccello di mare un poco tonto - che mettono le proprie risorse, all'insegna dello spirito di reciprocità, a disposizione della piccola comunità di "pesci diversi". Nel viaggio che la divide dall'agognato ricongiungimento, Dory affronta il rischio non solo di non trovare quanto cerca ma, addirittura, di perdersi. L'andirivieni di ricordi nella sua mente, la sua memoria instabile, intermittente innescan situazioni a volte amene, altre quasi tragiche: tra le cose che la piccola protagonista, alla fine, acquisterà, c'è pure la cognizione del dolore.



Stiamo parlando, si sarà capito, d'una pellicola d'animazione assai prossima al capolavoro: non lontana da "Inside Out" nella sua dimensione di tragitto che si svolge, simbolicamente, nella mente di Dory. Qui c'è meno audacia, forse, manca l'azzardo dell'astrazione proprio del film che l'ha preceduto: ma in ogni caso, il titolo va ad inscriversi tra quelli che potremmo definire i Pixar "concettuali". Lo spettatore viene chiamato a condividere un'esperienza unica, ad attraversare quello che assomiglia non poco al parco d'attrazione emozionale di Riley nel già citato "Inside Out". Nell'andirivieni di flashback che illustrano i ricordi di Dory in versione infantile, si può misurare la differenza tra l'indifesa creatura di un tempo e la  lottatrice che individua le modalità per aggirare il proprio handicap e nuotare negli imprevisti della vita. Il valore più importante risulta la solidarietà: che, unito alla consapevolezza dei propri mezzi e al cuore come radar per scansare gli ostacoli, consente di esser felici. Ciascuno a modo proprio, com'è giusto - e bello - che sia.                                                                                                                                      Francesco Troiano



ALLA RICERCA DI DORY. REGIA: ANDREW STANTON, ANGUS MaCLANE. DISTRIBUZIONE: DISNEY. DURATA: 105 MINUTI.

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