mercoledì 14 settembre 2016

Trafficanti

David Packouz sbarca il lunario come massaggiatore per uomini, ha una moglie e un figlio in arrivo. La sua idea - nella quale ha investito ogni risparmio - di vendere lenzuola di qualità agli istituti di riposo per anziani, si rivela sbagliata. E' in questo momento che dal passato spunta un suo ex-compagno di scuola, Efraim Diveroli, che lo convince a diventare suo socio. Sfruttando un'iniziativa poco nota del governo statunitense, iniziano una piccola attività relativa a contratti di fornitura per l'esercito. Poco alla volta, i frutti dei loro investimenti si fanno cospicui, tanto da farli vivere nell'agiatezza. Lo scoppio della prima guerra in Iraq fornisce ai due l'occasione d'un colossale aumento di livello: dipoi, ottenuto un contratto da 300 milioni di dollari per inviare armi ai soldati alleati in Afghanistan, si trovano in difficoltà perché l'impegno si rivela superiore alle loro possibilità. A questo punto entrano in scena personaggi misteriosi che si offrono di risolvere il problema, proponendo loro di rivendere ai committenti, come fosse nuova, una partita di vecchie armi dei paesi comunisti...

La storia pare incredibile, ma è vera. E' apparsa in un articolo del giornalista investigativo Guy Lawson per "Rolling Stone", ed è stata acquistata da Todd Phillips. Eh sì, perché il cineasta di successo di "Una notte da leoni" nutriva, dapprincipio, enormi ambizioni: uscito dalla prestigiosa New York University, aveva diretto degli interessanti documentari (due musicali: "Hated: GG Allin and the Murder Junkies" e "Bittersweet Model"; e uno giovanile, "Frat House", sulle confraternite universitarie). Di seguito, Ivan Reitman produceva le prime due sue commedie, "Road Trip" e "Old School", decidendone il percorso lavorativo successivo (per intenderci, la rivista "Empire" giungeva ad eleggerlo "uomo più divertente di Hollywood"). Ma, evidentemente, il nostro si era messo soltanto in stand-by, aspettando una occasione buona: e "Trafficanti" - prodotto assieme a Bradley Cooper, che ha pure una piccola parte nel film - lo era, dato che sicuramente gli ha dato modo di mostrare delle insospettate qualità.

L'approccio fa tornare in mente quello di un altro regista, Adam McKay, dal cognome inscindibilmente legato alle pellicole interpretate da Will Ferrell: bene, dirigendo "La grande scommessa" (argomento: la crisi finanziaria del 2007-2010) si guadagnava 5 nomination e l'Oscar per la sceneggiatura. Rispetto a quell'opera, "Trafficanti" è assai più godibile: non dimenticando i suoi trascorsi nella commedia, Todd Phillips imprime alla narrazione un ritmo indiavolato, mescolando sorrisi ad azione, satira sociale ad inchiesta. Sotto una veste leggera, "Trafficanti" è una trattazione pungente sugli orrori del capitalismo, sul mito del guadagno a ogni costo, sul giro vorticoso di soldi intorno ad ogni conflitto bellico (sono anti guerra ma pro danaro, dice esplicitamente uno dei protagonisti): e, adottando i moduli del cinema "commerciale", risulta ben più efficace di circostanziate denunce ed invettive stentoree viste sul grande schermo. Il merito d'una tale riuscita va pure ai due attori principali: Jonah Hill, già visto in "The Wolf of Wall Street", è una dinamo, capace di svariare su ogni registro; quanto a Miles Teller, che gioca in souplesse, ricorda il giovane Sean Penn ed è quasi altrettanto efficace.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

TRAFFICANTI. REGIA: TODD PHILLIPS. INTERPRETI: JONAH HILL, MILES TELLER, ANA DE ARMAS, BRADLEY COOPER. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 114'.

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