mercoledì 1 marzo 2017

La legge della notte


Reduce dalla Prima Guerra Mondiale, Joe Coughlin si definisce un fuorilegge anticonvenzionale per il fatto di essere il figlio del Vice Sovrintendente della polizia di Boston, che ha - ovviamente - ripudiato assieme ai di lui insegnamenti. Divenuto un criminale nell'epoca del proibizionismo e trovato il suo posto nella guerra tra irlandesi e italiani, vive tra bottiglie di champagne, club fumosi e banditi trucidati nei modi più immaginosi. Indeciso sulla propria vocazione, Joe non è a suo agio nei panni del gangster e adopera malvolentieri la pistola: innamoratosi di Emma Gould, la donna del boss, finisce pestato dagli uomini del medesimo e condannato a morte. A salvarlo è l'intervento del padre, che tuttavia non fa sconti: lo consegna ai suoi che - prima di spedirlo in prigione - completano il trattamento a base di calci e pugni. Scontata la pena, egli accetta la proposta di Maso Pescatore, padrino mafioso che lo invia a Tampa per proteggere i suoi interessi e contrabbandare rhum. Nuovamente "fallen in love", stavolta per una bellezza del luogo, vede il proprio business intralciato prima degli incappucciati del potente Ku Klux Klan della zona, poi dal radicalismo religioso di una giovane donna predicatrice e dalle ambizioni di Pescatore, che vuole venga aperta una casa da gioco. Questa volta, per forza di cose, dovrà mettere mano alle armi e tramutarsi in quell'assassino che era assai restio a diventare...

Regista tra i più interessanti dell'ultima leva, Ben Affleck torna per il suo quarto lungometraggio ad un romanzo di Dennis Lehane, alla cui opera si era già aspirato per il suo bel debutto dietro la macchina da presa: il solido "Gone Baby Gone" (2007), bene interpretato da suo fratello Casey e da uno strepitoso Ed Harris. Ancor meglio gli sarebbe andata con il successivo "The Town" (2010), dove - adattando il riuscito libro di Chuck Hogan "Il principe dei ladri" - costruiva un potente racconto noir, a metà fra le atmosfere letterarie d'un Edward Bunker e l'esattezza sociologica d'uno Scorsese. Le ambizioni, dipoi, s'alzano ulteriormente con "Argo" (2012), thriller ed ironia mescolati sapientemente dentro una messa in scena di classica sobrietà, capace di veicolare pure un interessante ed ironico discorso sulla macchina cinema.


Insomma, c'erano tutte le basi per attendersi da "La legge della notte" un risultato di prim'ordine, a cominciare dalla prediletta Boston quale teatro della vicenda e dall'ambientazione nell'America violenta del proibizionismo. Pure porre al centro degli accadimenti un delinquente dall'allure "good guy - bad guy", pareva un'idea stimolante e foriera di possibili interessanti sviluppi. Invece, la forza stilistica dimostrata in precedenti prove dal nostro qui risulta alquanto affievolita: tra contrabbandieri e "speakeasy", mitra e Borsalino, femme fatale e solitudine urbana, quello che ci scorre sotto gli occhi è un universo rigurgitante di stereotipi più che iconizzato. Forse intimorito dal confronto con le grandi pellicole del "genere", Affleck preferisce andare sul sicuro e non osare più che tanto. Intendiamoci, il film non manca di smalto e ritmo nella prima parte, impeccabile nella ricostruzione d'epoca, movimentata da inseguimenti e da colpi di scena. Dipoi, le giravolte della trama si fanno eccessive, le caratterizzazioni dei personaggi poco credibili (su tutti, primeggia in negativo Remo Girone, che sembra ancora essere fermo alle ridondanze de "La Piovra"), i finali si accumulano senza coinvolgere la platea che, alla lunga, rimane frastornata e poco convinta. Insomma, una sorta di battuta d'arresto per un cineasta che, comunque, certo non difetta d'ispirazione e siamo certi non mancherà, al più presto, di dimostrarlo nuovamente.

LA LEGGE DELLA NOTTE. REGIA: BEN AFFLECK. INTERPRETI: BEN AFFLECK, ZOE SALDANA, CHRIS SULLIVAN, ELLE FANNING, SCOTT EASTWOOD, SIENNA MILLER. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 128 MINUTI.






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