venerdì 30 ottobre 2015

45 anni

Kate e Geoff Mercer conducono una vita tranquilla nella campagna inglese: sabato, festeggeranno il loro 45° anniversario di nozze. I preparativi fervono, Kate è occupata in città a organizzare il rinfresco. A casa, frattanto, Geoff riceve una notizia inattesa: è stato ritrovato, in un ghiacciaio, il corpo intatto di Katya, la sua prima fidanzata finita dispersa durante un'escursione sulle Alpi svizzere, negli anni '60. L'uomo tenta di non far trapelare il turbamento che lo agita, rassicura Kate sul proprio stato d'animo e prova a minimizzare. Ma quest'ultima, profondamente scossa, comincia a scavare nel passato: fino a quando uno sconcertante segreto riemerge, compromettendo la loro serenità lungamente coltivata...

"Le canzoni d'amore sono stupide, e più sono stupide e più sono vere", diceva Fanny Ardant a Gérard Depardieu ne "La signora della porta accanto" (1981). La citazione ci è tornata alla mente dato che è "Smoke Gets in Your Eyes" a essere fil rouge di "45 anni", il bellissimo film di Andrew Haigh presentato a Berlino. Il brano musicale, scritto da Otto Harbach, è l'idea melodica del dramma senile messo in scena dal regista di "Weekend" (2011). Pellicola, fra l'altro, che ha punti di contatto con quest'ultima: entrambe s'interessano al carattere complesso dell'intimità fra due persone; ai rischi che comporta la scelta di esporsi emotivamente con qualcun altro; alla difficoltà di essere davvero onesti sulle proprie paure. Si è detto dell'aria che costituisce l'incipit e sancisce lo scioglimento di "45 anni" (ispirato, molto liberamente, a un racconto di David Constantine, "In Another Country"), perché sta a contrassegnare l'atto conclusivo di una coppia che, nel modo della canzone, mette in dubbio il proprio amore, fino ad allora indiscusso. 

A sabotar questo sentimento all'apparenza perfetto ve n'è un altro, travolgente e inalterato, per opera del cuore e del ghiaccio: Geoff ha finto che non esistesse più per calarsi dentro una vita ordinaria, per dimenticare un passato che, però, riaffiora con la pregnanza che talvolta acquista il rimosso.  Kate non accetta quel vuoto che s'è materializzato sotto forma di un cadavere congelato, vuole a qualsiasi costo sapere: dovrà ripercorrere a ritroso il cammino della coppia altra, andare indietro nel tempo alla fatidica gita in cui il destino del suo attuale marito ha trovato una svolta, tramite la cancellazione della memoriaImpeccabilmente messo in scena, scritto ed interpretato, 45 Years poggia sopra ad una drammaturgia precisa che scandisce, lungo i giorni di una settimana, le fasi della vicenda e notomizza tutti i fattori che condurranno al dissolvimento di equilibri in apparenza consolidati, magari celandosi all'uopo dietro ad un libro di Kierkegaard o ad una fuga di Bach. Di Kate e Geoff, che non possiedono neppure una foto di una vita trascorsa in comune, Charlotte Rampling e Tom Courtenay - già insieme in "Treno di notte per Lisbona" - sono tramiti impareggiabili, capaci di rendere nei minimi dettagli ogni emozione. La loro interpretazione - giustamente premiata al festival berlinese -  trova il proprio vertice nel finale, quando al ballo celebrativo Kate ascolta davvero, per la prima volta, la loro canzone: e tira indietro, con amara malinconia, mano e cuore, consapevole che la fiamma d'amore s'è spenta, lasciando solo fumo negli occhi.

                                                                                                                                     Francesco Troiano

45 ANNI. REGIA: ANDREW HAIGH. INTERPRETI: CHARLOTTE RAMPLING, TOM COURTENAY, GERALDINE JAMES, DOLLY WELLS. DISTRIBUZIONE: TEODORA. DURATA: 93 MINUTI. 

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