lunedì 28 novembre 2016

Amore e inganni

Un'affascinante e giovane vedova, Lady Susan Vernon, si reca per una vacanza a Churcill, proprietà del fratello del consorte, per scoprire i più recenti pettegolezzi circolanti nella buona società: ve ne sono diversi che la riguardano. L'altro, più importante scopo è quello di assicurare a lei e alla giovane figlia Federica, ormai in età di sposarsi, dei mariti capaci d'offrire ad entrambe un'esistenza agiata: ad aiutarla nell'impresa è Alicia Johnson, migliore amica e confidente. L'arrivo al castello del fascinoso Reginald De Courcy e di Sir James Martin, un sempliciotto foderato di quattrini, paiono favorire le mire della donna: ma, ben presto, le cose si complicano. I suoi modi seduttivi finiscono per attrarre entrambi gli uomini; in particolare, le attenzioni riservate al primo privano la sorella di Mr.Manwaring, un'amabile fanciulla, dell'innamorato. Per gli stessi motivi, la moglie di Mr.Manwaring diviene gelosa ed infelice. Quando gli eventi sembra stiano precipitando, un cambio di strategia rovescerà un oroscopo fattosi infausto: tutto si sistemerà, secondo le mire della calcolatrice, quanto irresistibile, protagonista.

"Lady Susan" è stato scritto verso la conclusione del '700, quando Jane Austen aveva vent'anni ed era alle prese con la prima stesura di "Ragione e sentimento". Tuttavia, fino al 1811 nessuno fra i suoi racconti venne pubblicato e, a quel momento, è ragionevole supporre che la scrittrice fosse insoddisfatta del testo. Probabilmente, la prima cosa che non la convinceva più era la forma epistolare: assai popolare nel XVIII secolo (ella stessa l'aveva adoperata per la citata, prima stesura di "Ragione e sentimento", che portava il titolo di "Elinor e Marianne"), era poco adatta al talento della nostra, che vi rinunciò volentieri per passare alla terza persona, metodo dipoi utilizzato sempre. "Lady Susan" - titolo scelto dalla nipote della Austen, per un lavoro che ancora ne era privo - apparirà mezzo secolo dopo la morte dell'autrice, quando la famiglia concede finalmente il diritto di pubblicazione.

E', "Amore e inganni", il quinto lungometraggio firmato da Whit Stillman, cineasta fra i meno prolifici che la storia del cinema recente annoveri. Risale infatti al 1990 il suo esordio con "Metropolitan" - un garbato balletto sentimentale tra giovani appartenenti alla upper class newyorkese, dipinti senza cinismo o accondiscendenza - che, dopo un passaggio al Sundance Film Festival, fece incetta di premi e sembrò aprire la strada ad un nuovo, promettente talento. I successivi "Barcelona" (1994) e "The Last Days of Disco" (1998), tuttavia, non mantengono in pieno le aspettative, stazionando fra manierismo e ritualità. Un poco meglio le cose andranno con "Damsels in Distress" (2011), grazie principalmente ad un cast valido e capitanato da Greta Gerwig, impagabile come d'uso. "Amore e inganni" sciorina direttamente i numi tutelari dell'intera filmografia stillmaniana: Jane Austen che, per tematiche e sensibilità, può dirsi da sempre presente nelle pellicole di lui; e Woody Allen, del quale condivide la propensione per la dimensione affabulatoria e la predilezione per personaggi calati in complesse vicende romantiche. La forma scelta, questa volta, è quella della commedia classica: il ritmo vi appare sostenuto, il rimpallo delle battute impeccabile, la complicità coi personaggi convincente. Kate Beckinsale fornisce una prova maiuscola, dando alla narrazione qualcosa che rende il risultato specialmente gradevole.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

AMORE E INGANNI. REGIA. WHIT STILLMAN. INTERPRETI: KATE BECKINSALE, CLOE SEVIGNY. DISTRIBUZIONE: ACADEMY TWO. DURATA: 92 MINUTI. 

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