sabato 2 maggio 2015

Forza maggiore

Una famiglia svedese di quattro persone - Tomas e Ebba, con i figlioletti Vera e Harry - si reca per la settimana bianca sulle Alpi francesi. Il capofamiglia lavora molto, perciò questa vacanza sulle Alpi si è caricata di particolari aspettative. L'avveniristica struttura nella quale essi hanno preso alloggio prevede finanche delle "valanghe controllate", ma accade un imprevisto. Uno degli eventi "provocati" sorprende gli ospiti mentre siedono per pranzo ai tavoli all'aperto del ristorante panoramico: una valanga si dirige a gran velocità verso di loro, quasi fosse destinata a travolgerli. La quiete del gruppo pure, pare esser travolta da una slavina: c'è chi, ad esempio, viene colto da una sorta di attacco di panico. Tra di loro è Tomas che, istintivamente spinto a mettersi in salvo il prima possibile, afferra il cellulare e le sigarette, prima di darsi a una precipitosa fuga; Ebba, invece, resta per proteggere i figli e, nel caso, morire con loro. La valanga si arresta, ed i quattro rientrano sani e salvi: il comportamento dell'uomo, tuttavia, ha incrinato qualche cosa nella coppia, ed è una crepa destinata ad aprirsi sempre di più...

"Ci sono degli studi ove si dimostra come buona parte delle coppie che sopravvivono alle catastrofi, finiscono per divorziare. Secondo i canoni della società nella quale viviamo, gli uomini dovrebbero proteggere le loro donne e le loro famiglie, senza indietreggiare di fronte al pericolo. Invece, nelle situazioni di cui stiamo dicendo, sembra siano proprio gli uomini a reagire più spesso con la fuga". 
Premio della giuria a "Un Certain Regard" nell'edizione 2014 di Cannes, "Forza maggiore" del 39 enne Ruben Ostlund - già messosi in luce con il premiatissimo "Play" (2012) - è stato uno tra i film che ha suscitato maggior interesse, celebrato dalla critica e amato dal pubblico. La bravura del regista sta nel raccogliere una suggestione - come si sopravvive, s'è detto, ad un'esperienza fortemente drammatica, tipo un dirottamento o uno tsunami - e trasformarla in cinema allo stato puro, tracciando in maniera convincente un parallelismo tra il percorso inarrestabile di un'emozione e quello, simile, d'una slavina. 

Strutturata con l'abilità di chi conosce le regole del genere "alta montagna", "Forza maggiore" è una pellicola in cui la psiche dei personaggi si muove in silenziosa corrispondenza con la natura, seppure fuoriuscendo dai percorsi usuali: ad esempio, non sono rare le parentesi di divertimento laddove ci si aspetterebbero atmosfere sempre drammatiche. L'inconveniente accaduto a Tomas mina le certezze degli ospiti più giovani, innescando ironicamente una reazione a catena, quantunque nella diversità di condizione delle varie coppie. Il mito della solidarietà scandinava avverso all'individualismo, del dialogo come pratica consolidata di comunicazione, ne esce a pezzi: così pure quel politicamente corretto, per cui le differenze tra uomini e donne sono divenute un argomento da evitare, quasi un tabù. Come in Haneke (che, di certo, è un punto di riferimento per il quarantenne autore), si gioca con raffinatezza sull'asse dello scardinamento di ogni certezza, segnatamente dal punto di vista dello spettatore. La scrittura, assai solida, si coniuga ad un talento narrativo immaginificamente audace: gli attori - perfetti finanche nei ruoli più piccoli - s'inseriscono perfettamente nel meccanismo, fino ad apparire essi stessi sopraffatti da una vicenda che richiede a chi siede in platea una "suspension of disbelief" non comune, ripagandolo tuttavia con un risultato di prim'ordine. Lo scioglimento è la parte più debole della vicenda, con una serie di finali che s'indeboliscono l'uno via l'altro: ma ciò poco toglie ad un'opera che affascina e si pone, sin d'ora, come materia d'interesse per futuri cinespigolatori curiosi ed attenti. 
                                                                                                                                     Francesco Troiano

FORZA MAGGIORE. REGIA: RUBEN OSTLUND. INTERPRETI: JOHANNES KUHNKE, LISA LOVEN KONGSLI, CLARA WTTERGREN, VINCENT WETTERGREN. DISTRIBUZIONE: TEODORA. DURATA: 118 MINUTI.

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