mercoledì 4 febbraio 2015

Jupiter - Il destino dell'universo

Jupiter, giovane immigrata russa che per sbarcare il lunario pulisce i cessi a Chicago, si sente ripetere sin da piccola dalla madre che avrà un grande destino: è nata sotto un cielo notturno stellato, fatto che - nella loro cultura - fa di lei una predestinata. La ragazza ha sempre considerato queste cose poco più che fole, ma a dimostrare il contrario ella sta per esser uccisa da entità misteriose e solo il provvidenziale intervento di Caine - un cacciatore interplanetario geneticamente modificato, metà uomo metà lupo - la salva. E' quest'ultimo che le racconta di essere un soldato venuto dallo spazio sulla Terra per tutelarne l'incolumità e annunciarle che lei è l'erede d'una dinastia aliena dominatrice dell'Universo. Pur riluttante, Jupiter si getta nell'avventura, tuttavia i pericoli sono appena iniziati: non tutti, infatti, sono contenti che ella sia stata riconosciuta, che sia viva e vegeta: la dinastia degli Abraxas, su tutti l'erede primogenito Balem, abituata a colonizzare i pianeti, la vuole morta...

E' da più di dieci anni - per l'esattezza, dall'epoca di "Matrix Revolution"(2003) - che i Wachowski non possono vantare un esito soddisfacente al botteghino. Sia "Speed Racer" sia "Cloud Atlas", infatti, si sono rivelati commercialmente fallimentari, costringendo la coppia registica a più miti consigli: detto in parole povere, a tornare ad un classico film action d'ambientazione fantascientifica, di cui essi son pure autori dello script. Non è difficile riconoscere le fonti d'ispirazioni letterarie nelle opere di scrittori quali Douglas Adams ed Edgar Rice Burroughs: ed ancor più quelle filmiche, in una fantasmagoria che frulla le saghe di "Star Wars" e "Star Trek", la fantasia visionaria del Gilliam di "Brazil" e del Dario Argento di "Phenomena".

Il risultato? Divertente, adrenalinico, come in un lunghissimo giro sulle montagne russe, o magari per l'effetto di qualche stupefacente. L'uso del 3D esalta la spettacolarità di alcune sequenze (in particolare, c'è uno strepitoso inseguimento di astronavi nei cieli di Chicago che dura otto minuti), gli effetti speciali curatissimi fanno il resto. Certo, la vicenda non è delle più originali, sin dall'inizio si comprende dove si andrà a parare, gli attori sono legnosi od enfatici: Mila Kunis si limita a sbarrare gli occhioni dall'inizio alla fine, ed è poco credibile nelle parti d'azione. Ma tant'è, il pubblico di teen-agers al quale la pellicola è rivolta, di certo apprezzerà: non ci si parli, però, di autorialità, per i Wachowski. La loro dimensione è quella tonitruante di "Jupiter", e la sola fortuna è che, forse, con i confusi filosofemi alla "Cloud Atlas" non avremo più a che fare.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

CLOUD ATLASD. REGIA: ANDY E LANA WACHOWSKI. INTERPRETI: CHANNING TATUM, MILA KUNIS, EDDIE REDMAYNE. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 125 MINUTI.

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