lunedì 17 marzo 2014

Noi 4

Lara ed Ettore sono stati marito e moglie, assai volendosi bene. Adesso sono ex-coniugi che mostrano senza ambasce le diversità già scaturigine del loro distacco: l'una ingegnere stakanovista e ansiogena, l'altro artista soi disant di nobile nascita e provata vocazione al non lavoro. A tenerli costantemente in contatto, malgrado le reciproche differenze, sono i due figli Emma e Giacomo: lei, aspirante attrice, è fra gli occupanti del Teatro Valle; lui, studente di terza media, sta per misurarsi con l'esame finale e, per soprammercato, vuole dichiararsi ad una sua compagna di scuola orientale, in segreto amata. E' attorno alla prova che il ragazzo deve affrontare a scatenarsi una ronde d'incontri riusciti e mancati, che porterà la famiglia a ritrovarsi - seppure per un giorno, si presume - in festeggiamenti destinati a concludersi con un bagno al tramonto.

Tra gli sceneggiatori più validi e stimati del cinema nostrano, Francesco Bruni è ora alla sua opera seconda da regista dopo il fortunato esordio di "Scialla!" (2011): se in esso si raccontava della difficile convivenza tra un padre controvoglia ed un figlio a sua insaputa, con toni a mezza via fra il romanzo di formazione e la commedia di costume, qui il nostro - per così dire - rilancia. L'incrociarsi difatti raddoppia, si esce dall'ambito strettamente domestico per proiettarsi nella realtà contemporanea, provando a schizzare un acquarello dell'Italia d'oggi, tra ricerca di spazi culturali e multirazzialità, smania di crescere e subito dopo di rifugiarsi nell'abbraccio genitoriale per i più giovani, voglie di tenerezza ed immaginarie sicurezze per gli adulti.

Quali sono i rischi di un cinema del genere? Un eccesso d'intimismo, il bozzettismo, per non dire della estetica paratelevisiva sempre in agguato. Non diremo che Bruni riesca a scansarli tutti: ad esempio, le psicologie femminili risultano meno messe a fuoco di quelle maschili; la regia sconta, ancora, delle incertezze; un certo "carinismo" di fondo si percepisce. Tuttavia, il bilancio ci pare sufficientemente positivo e questa seconda pellicola non arretra, rispetto alle aspettative suscitate dalla precedente. Merito della buona prova di tutti gli attori, inclusi quelli chiamati alle caratterizzazioni di contorno (una eccellente Raffaella Leboroni nelle vesti della zia di Giacomo, ad esempio): di contributi tecnici perfetti (il montaggio "stretto" di Marco Spoletini, la luminosa fotografia di Arnaldo Catinari); di dialoghi, nei momenti migliori, fluidi e credibili, a ricordarci quanto la scrittura conti nell'economia generale.

NOI 4. REGIA: FRANCESCO BRUNI. INTERPRETI: KSENIA RAPPOPORT, FABRIZIO GIFUNI, LUCREZIA GUIDONE, FRANCESCO BRACCI, RAFFAELLA LEBBORONI. DISTRIBUZIONE: 01.
DURATA: 90 MINUTI.

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