lunedì 2 giugno 2014

Le Week-End

Nick e Meg, due docenti inglesi sulla sessantina coniugati da un trentennio, si recano a Parigi, il luogo dove trascorsero la loro luna di miele, per passarvi un fine settimana. Ben decisi a godere appieno dei  piaceri offerti da una città che, ai loro occhi d'anglosassoni, risulta diversa e irresistibile, in realtà sono in cerca di un nuovo equilibrio: i figli, oramai adulti, si sono resi indipendenti ed il loro matrimonio si è ridotto ad una faticosa convivenza, a volte appesantita dall'insofferenza. Scartato da Meg il modesto alberghetto di Montmartre che Nick aveva scelto, la breve vacanza inizia all'insegna del lusso, con la suite in un hotel di primo rango e la frequentazione di ristoranti top. La ricerca della gioia si concretizza in piccole trasgressioni (la fuga rocambolesca di fronte al conto troppo salato di un pasto), in tentativi di rivitalizzare una sessualità spentasi nel corso degli anni, nella partecipazione alla festa in casa di un antico amico di Nick (che ha ottenuto fama e successo, e s'è appena risposato con una donna assai più giovane). Nel corso della serata vengono rievocati i loro trascorsi di impegno politico radical, ma tornano allo scoperto pure fastidiose ruggini e ferite non rimarginate: le ragioni della loro infelicità si acclarano, ma emerge nello stesso tempo un sentimento d'amore mai rinnegato, ed ancora vitale.

Non è una novità, la collaborazione fra il regista di "Notting Hill" Roger Michell e lo scrittore britannico d'origine pakistana Hanif Kureishi. Il loro rapporto di lavoro prese il via nel 1993 con l'adattamento de "Il Budda delle periferie", romanzo che ha reso celebre nel mondo il narratore, poi proseguendo con "The Mother" (2003) e "Venus" (2006), entrambi incentrati sul tema della terza età. Quest'ultimo "Le Week-End" può, quindi, essere considerato il pannello finale d'un trittico sull'argomento: ed è, pure, il più riuscito del lotto, quello dove il possibile clima drammatico è stemperato e bilanciato da un'ironia lieve ma incisiva, che invita lo spettatore alla condivisione.

Abilmente mescolando vari temi e suggestioni, all'insegna di uno humour che pare venire dalla scuola della grande commedia americana alla Neil Simon, "Le Week-End" azzecca il tono sin dalle prime battute e - grazie pure a due attori superlativi, diretti con maestria - s'inoltra con coraggio nelle terre azzardose dell'immalinconimento e dei rancori reciproci, mai smarrendo il bandolo d'una tenerezza contagiosa. Se manca il lieto fine tradizionale, rimane tuttavia ampio spazio per la speranza: la vita, in fin dei conti, può ben essere un passo di danza improvvisato davanti alle immagini di un vecchio film. Quello che sta passando in tv; o quello di cui s'è stati inconsapevoli interpreti, nel corso del tempo.

                                                                                                                                     Francesco Troiano

LE WEEK-END. REGIA: ROGER MICHELL. INTERPRETI: LINDSAY DUNCAN, JIM BROADBENT, JEFF BRIDGES. DISTRIBUZIONE: LUCKY RED. DURATA: 93 MINUTI.

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