lunedì 8 agosto 2016

Suicide Squad

Un ente governativo segreto, chiamato Argus, opera sotto la direzione di Amanda Waller, ufficiale dell'intelligence degli Usa. Costei - pur inizialmente contrastata dai propri superiori - riesce a dare il via ad un progetto alquanto bizzarro e pericoloso: mettere insieme un'unità operativa composta da criminali estremamente pericolosi, dotarla del più fornito arsenale a disposizione del governo, infine dare ad essa l'incarico di compiere missioni ad alto rischio. Ai componenti del team, viene promessa clemenza, cioè una riduzione delle loro pene detentive. Quando, però, costoro falliscono nel loro compito e si rendono conto di non esser stati scelti per avere successo, quanto per la loro colpevolezza riconosciuta, decidono comunque di risolvere la questione rischiando la morte...

Visto lo strapotere della Marvel al cinema, la "Suicide Squad" è in qualche modo la risposta della DC Comics alla suddetta situazione: a fornir l'idea per questo film "scorretto" ed antieroico debbono essere stati, probabilmente, pure gli incassi della Fox che, con l'atipico e aggressivo "Deadpool", ha rastrellato la bellezza di 780 milioni di dollari. Molti motivi d'interesse nella composizione della squadra: quello  principale senza dubbio restando l'interpretazione sorniona ed ammiccante del Joker sciorinata da uno scintillante Jared Leto, sorprende piacevolmente anche Will Smith, che azzecca il giusto profilo per dar vita a Deadshot - il miglior cecchino del mondo, creato da Bob Kane nel 1950, e uno dei peggiori fra i nemici di Batman - e stuzzica Margot Robbie, provocante e "schizzata" nei panni d'una ex-psicologa del manicomio di Gotham City sedotta dal Joker, sul quale stava scrivendo un libro.

La figura più inquietante della pellicola, tuttavia, è quella di Amanda Waller (ottima la prova di Viola Davis), ideatrice della micidiale compagine e convinta che quanto è meglio per gli Stati Uniti è meglio per tutti; ciò la porta a uccidere a freddo, strumentalizzare gli altri senza remore, in definitiva giocare sporco coperta dall'egida patriottica. Conoscendo il punto debole dei membri della "sporca decina" (per Deadshot, ad esempio, la figlioletta, che ama sopra ogni cosa), li tiene costantemente sotto scacco, con un cinismo che fa di lei qualcosa di non dissimile dai suoi arruolati. Qui il regista David Ayer non lesina qualche puntura di spillo a certi metodi statunitensi di ottenere risultati ad ogni costo in campo politico e sociale, tuttavia mai uscendo dalle coordinate del prodotto d'intrattenimento.

Ecco, l'entertainment: "Suicide Squad" è, prevedibilmente, un film ad alto tasso di spettacolarità, con numerose sequenze d'azione e combattimenti che faranno la gioia dei fan del genere; neppure manca una buona dose d'ironia, ad alleggerire un racconto che altrimenti suonerebbe greve e troppo serioso. Quel che latita è, invece, l'approfondimento psicologico degli atipici mercenari, abbozzato soltanto e come se si dovesse adempiere a un obbligo: da David Ayer, cineasta non privo di sottigliezze, sarebbe stato lecito aspettarsi di più, su questo versante. Il divertimento per un pubblico di teen-ager, si diceva, comunque c'è, e gli incassi quasi certamente non mancheranno di sottolinearlo.
                                                                                                                                   Francesco Troiano

SUICIDE SQUAD. REGIA: DAVID AYER. INTERPRETI: WILL SMITH, JARED LETO, MARGOT ROBBIE, JOEL KINNAMAN, VIOLA DAVIS. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 130 MINUTI.  

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