martedì 16 ottobre 2012

Il comandante e la cicogna

Leo - idraulico con due figli da crescere, Maddalena ed Elia - svolge la propria attività con l'assistente cinese Fiorenzo e, per quel che riguarda le cose domestiche, aiutato dalla moglie Teresa, che scompare e riappare. Diana è una giovane pittrice, tanto ricca di idee e di progetti quanto squattrinata; suo padrone di casa è il signor Amanzio, che s'è ritirato dal lavoro per ritagliarsi un ruolo da moralizzatore urbano. Leo e Diana s'incontrano dall'avvocato Malaffano, un leguleio abile e truffaldino: il primo desidera far togliere dalla rete un filmato che vede la figliola, contro la di lei volontà, protagonista; l'artista, invece, si guadagna qualche soldo affrescando una parete dello studio del legale (ed assecondandone le sciagurate manie di grandezza). Il ragazzino Elia, dal canto suo, insegue il volo della cicogna Agostina, giungendo a recarsi sino in Svizzera per verificarne la ritrovata salute...

Due sono le corna dell'arte di Silvio Soldini, com'è noto; da un lato, una robusta vena di facitore di film drammatici a sfondo sociale (da "L'aria serena dell'Ovest" a "Cosa voglio di più"); d'altro canto, una parallela di cesellatore di commedie dal tono aggraziato e un poco surreale ("Pane e tulipani", "Agata e la tempesta"). E' a quest'ultima che "Il comandante e la cicogna" è riconducibile, con una differenza: al contrario delle altre due sue opere similari, qui si è assai legati al momento storico che stiamo vivendo, alla realtà contemporanea. Procedendo in detta direzione, il nostro s'è inventato l'espediente - ispirato a un vecchio film di Alain Tanner, "Jonas che avrà vent'anni nel 2000" - di far parlare delle statue di italiani famosi (da Garibaldi a Verdi, da Leonardo a Leopardi) per far loro dire cosa di questo paese potrebbero pensare, oggi...

Ma veniamo al dunque. L'idea è quella di seguire le varie vicende facendo incrociare, man mano che ci s'avvicina alla conclusione, i personaggi. Fin qui tutto bene, gli snodi sono fluidi, lo scorrere degli avvenimenti è in qualche modo credibile, i personaggi paiono strambi ma suonano veri. Tuttavia, il risultato finale è inferiore alla somma delle parti. Innanzitutto, il discorso sull'orribilità di un presente fangoso, soffocante, volgare è troppo diretto, quasi declamatorio. Inoltre, tale specificità mal si lega a figure aeree e vagamente magiche, in qualche modo autoreferenziali (e, purtroppo, a volte costrette nel letto di Procuste della macchietta). A ciò s'aggiunga che qui latita la malinconica dolcezza di "Pane e tulipani", e s'avrà il ritratto d'una pellicola apprezzabile per il suo garbo, per la sua levità, ma priva di  altri meriti. Tra gli attori, il migliore è Giuseppe Battiston, capace di conferire al suo Amanzio una ruvida bonomia che lo rende irresistibilmente simpatico.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

IL COMANDANTE E LA CICOGNA. REGIA: SILVIO SOLDINI. INTERPRETI: VALERIO MASTANDREA, ALBA ROHRWACHER, GIUSEPPE BATTISTON, CLAUDIA GERINI, MARIA PAIATO, LUCA ZINGARETTI. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 108 MIN.

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