domenica 7 dicembre 2014

Storie pazzesche

Un uomo si vendica di quanti nella vita gli hanno fatto del male, riunendoli in un aereo; un gangster capita casualmente nella tavola calda dove è impiegata la figlia di una delle sue vittime; una lite fra automobilisti assume l'aspetto di un massacro iperbolico; un ingegnere, specializzato in demolizioni, perde la testa per via di varie multe; un miliardario conduce trattative clandestine al fine d'evitare una tragedia familiare; una sposa tradita alla cerimonia di nozze dà il via ad una escalation di efferatezze.


Presentata all'ultima edizione del festival di Cannes, dove è divenuta un instant cult, "Storie pazzesche" è una pellicola geniale e truculenta, bizzarra e sfrontata, che l'argentino Damian Szifron ha diretto con talento pari alla scaltrezza. La scaturigine pare essere la commedia all'italiana, ma ugualmente serie tv sul genere di "Storie incredibili" (prodotta da Spielberg), pellicole a episodi come "New York Stories", un libro di novelle quale "Nove Storie" di J.D.Salinger, o quelle antologie dai titoli così simili fra loro, da "I racconti dei maestri del crimine" a "I racconti dei maestri del terrore". In più, c'è una wilderness forte e la vendetta è l'elemento cardine, più nel senso tarantiniano del termine che in quello chanwookiano: il tutto, per soprammercato, è saldamente agganciato alla realtà del paese che vi viene rappresentato.

"Spesso penso alla società capitalistica occidentale come a una specie di gabbia trasparente che ci rende insensibili e distorce i nostri rapporti con gli altri. Questo film racconta le storie di alcuni individui che vivono dentro questa gabbia senza esserne consapevoli. E quando arrivano al punto di rottura, anziché reprimersi - o deprimersi - come facciamo quasi tutti, partono in quarta senza più fermarsi". La bravura di Szifron consiste nel dissimulare fra le pieghe della narrazione codesto sottotesto ideologico, lasciando che le sue "storie" si snodino scattanti fra impulsi ribellistici, furiose rese dei conti, reazioni survoltate ed implosioni esplosive (l'episodio con lo strepitoso Ricardo Darin). Un montaggio serrato, infine, dà al tutto una compattezza ed un nitore travolgenti: giusto a mezza via fra cinema d'autore e commerciale, pulp e pop, farsa e kitsch, l'operina felicemente si situa, corroborata da una formidabile colonna sonora di Gustavo Santaolalla.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

STORIE PAZZESCHE. REGIA: DAMIAN SZIFRON. INTERPRETI: RICARDO DARIN, LEONARDO SBARAGLIA, DARIO GRANDINETTI, ERICA RIVAS. DISTRIBUZIONE: LUCKY RED. DURATA: 115 MINUTI.



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