lunedì 29 settembre 2014

Take Five

Carmine, un idraulico indebitato con la mala, trovatosi nel caveau di una banca a riparare una perdita fognaria, si fa venire un'idea e la confida a Gaetano, ricettatore con diversi anni di carcere sulle spalle. Quest'ultimo la trova valida e mette assieme una piccola squadra composta dal giovane nipote Ruocco, pugile dotato ch'è però stato squalificato a vita per aver colpito un arbitro; Sasà, fotografo di matrimoni malato di cuore, un tempo abile scassinatore; infine lo "Sciomèn", leggendario gangster napoletano, reduce da una detenzione che l'ha reso fragile e depresso. Nulla unisce i 5 uomini, tranne il desiderio di entrare in possesso d'una forte somma di danaro: dubbi, tensioni, paure vengono perciò fuori quando, a cose riuscite, Gaetano sparisce assieme al bottino milionario. Mentre tutti si trovano a fare i conti con i propri nervi, a complicar le cose si profila l'ombra di "o' Jannone", potente boss cittadino, che pretende una propria parte nell'affare...

Presentato nell'edizione 2013 del Festival di Roma, opera seconda di quel Guido Lombardi che aveva ottenuto ampio consenso critico con l'esordio di "Là-bas - Educazione criminale" (2011), "Take Five" trova solo ora, a distanza di quasi un anno, la via della sala cinematografica. Il titolo prende ispirazione da un classico del jazz registrato dal Dave Brubeck Quartet nel 1959, diventato celebre pel caratteristico ritmo in 5/4, un irregolare tempo quintuplo in cinque beat: da allora è, pure, un'espressione idiomatica, il cui senso è, alla lettera, "Prendine Cinque".

Ed irregolari sono, di certo, i componenti della banda criminale che azzarda la rapina risolutiva: gente provata nella mente, nel fisico, spinta da necessità economiche impellenti, da voglie di riscatto oppure perseguitata dai propri fantasmi. Laddove balena la possibilità di un tradimento proprio da parte di chi ha proposto il colpo, si assiste ad un tutti contro tutti che non può che avere conseguenze tragiche. La bravura del regista, nel frattempo, ha trovato modo d'esprimersi nell'accurato disegno di solitudini che non s'incontrano, nel quadro d'assieme d'un universo ove i soldi l'hanno avuta vinta sopra a ogni cosa, rappresentando quella via d'uscita dall'anonimato che sembra la sola plausibile in un'epoca sciagurata. Se si esclude un indulgere, a volte fastidioso, nel manierismo, il cineasta partenopeo dosa con misura i riferimenti al cinema del passato - da Leone allo Huston di "Giungla d'asfalto", fino all'imprescindibile  Tarantino de "Le iene" - ed adopera al meglio il cast, composto perlopiù da non professionisti: lo sono, invece, Peppe Lanzetta - alle prese, nei panni dello "sciomèn", con la caratterizzazione più estrosa - ed Esther Elisha, ancora una volta in una parte di prostituta - dopo "Là-bas" - impeccabilmente affrontata.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

TAKE FIVE. REGIA: GUIDO LOMBARDI. INTERPRETI: PEPPE LANZETTA, SALVATORE RUOCCO, SALVATORE STRIANO, CARMINE PATERNOSTER, GAETANO DI VAIO, ESTHER ELISHA. DISTRIBUZIONE: MICROCINEMA. DURATA: 100 MINUTI.

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