lunedì 23 settembre 2013

Lo sconosciuto del lago

In riva ad un lago, s'incontrano per prendere il sole dei gay: la spiaggia costituisce, per loro, un punto di ritrovo, circondata com'è da una boscaglia particolarmente adeguata a incontri sessuali. E' qui che, all'inizio dell'estate, il giovane Franck incontra Henri, un uomo di mezz'età da poco separatosi dalla moglie ed in cerca di tranquillità, di riposo. Fa, inoltre, la conoscenza di Michel, aitante nuotatore e amante assai ambito: se ne innamora da subito, ma - prima ancora d'iniziare una storia con lui - non fatica a comprendere che ha qualche cosa da nascondere. Frattanto, un cadavere emerge dal lago: con ogni probabilità, si tratta di un delitto maturato nel ristretto ambiente dei frequentatori del luogo. Un ispettore di polizia comincia ad indagare; e Franck è, ogni giorno di più, atterrito dagli avvenimenti...

"L'erotismo è la celebrazione della vita fino alla morte", sosteneva Bataille; ed è detta affermazione ad aver ispirato - per sua medesima ammissione - il regista Alain Guiraudie nel dirigere questo "Lo sconosciuto del lago". Se il genere è quello del thriller hitchcockiano, è l'approccio alla materia ad essere spiazzante. La narrazione varia di registro diverse volte, nel corso del proprio svolgimento: a toni quasi da commedia fanno seguito aperture drammatiche, sino ad una conclusione colorata dalla suspense. Fedele alla classica regola delle tre unità, il film si svolge con ritmi volutamente lenti, ha un andamento quasi ipnotico, lavora ai fianchi lo spettatore imbrogliando le piste e mescolando le carte.

Se l'identità dell'assassino viene svelata subito, quel che interessa al cineasta francese è, palesemente, studiare le dinamiche dei rapporti interpersonali dentro un ambiente circoscritto. Pur svolgendosi per intero en plein air, la pellicola veicola un senso crescente di acrofobia e, insieme, di claustrofobia: lo splendido scenario naturale diviene, poco a poco, un luogo chiuso, come se gli alberi fossero collegati da un invisibile filo spinato e l'acqua del lago potesse mutarsi in un'umida tomba. E' qua che si gioca la partita: dentro un circuito di abitudini che procedono dal parcheggiare sempre nello stesso spazio allo sdraiarsi ogni volta nel medesimo sito. Imprigionati da una ragnatela, i personaggi si avviano verso il proprio destino con un'immedesimazione che si fa via via più struggente. Alla fine, quando la luce del sole lascia il posto all'arrivo delle tenebre, gli ultimi bagliori d'un crepuscolo illuminano, fiocamente, le conseguenze del bisogno d'amore: e di disarmate, affrante solitudini.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

LO SCONOSCIUTO DEL LAGO. REGIA: ALAIN GUIRAUDIE. INTERPRETI: PIERRE DELADONCHAMPS, CHRISTOPHE PAOU, PATRICK D'ASSUMCAO. DISTRIBUZIONE: TEODORA. DURATA: 97 MINUTI.

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